Maria SS. del Castello

Salve, dolcissima Vergin Maria, Che di Formicola se' vanto e onor. Correva l'anno 1907, 4 agosto; per decreto del Capitolo Vaticano in data 4 giugno 1906, da Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Federico De Martino, Vescovo di Caiazzo, con l'intervento di Mons. Settimio Caracciolo, Vescovo di Piedimonte d'Alife e di Mons. Luigi Finoia, già Vescovo di Catanzaro, la sacra immagine della Madonna del Castello veniva, solennemente incoronata. O Maria, che del Castello fosti un giorno nominata, e con titolo sì bello questa patria t'invocò, sulla fronte immacolata Roma il bacio suo posò.

Maria SS del Castello

Sono decenni, dunque, in cui sul popolo di Formicola e sulle terra della Baronia aleggia l'immagine della Madonna del Castello, costante animatrice della vita spirituale e religiosa degli abitanti di queste terre. La Vergine del Castello, da sempre ispiratrice di endecasillabi e settenari, continua ad incantare con il suo sorriso e ad attirare a sé devoti di luoghi lontani. È abitante serena di un luogo incontaminato, immerso nel verde, simbolo del forte rapporto che lega esistenza e trascendenza. È dispensatrice di pace per chi la invoca quotidianamente. È consolatrice per chi soffre. Amata, venerata e festeggiata. Il 2 luglio di ogni anno scende, in solenne processione, dalla sua collina e arriva tra i fedeli del suo paese che l'attendono per un mese e poco più di preghiera e di festeggiamenti. Con il suo lungo manto azzurro cielo che svolazza tra le strade di tutto il paese, la prima domenica d'agosto, sembra abbracciare e trarre a sé tutti coloro che la scorgono. Nel tardo pomeriggio del 15 agosto la venerata immagine fa ritorno al suo Castello seguita da fedeli di ogni età e di ogni luogo. Un corteo interminabile di uomini, donne e bambini vestiti a festa ma dal cuor nostalgico. Si procede verso l'alto tenendosi per mano, tutti stretti in un sol canto: Del Castello regina il sorriso, è tornato alle verdi colline e la mite auretta sul viso, più fremente ci viene a scherzar. E noi tutti con animo grato, a te Madre, nel bel simulacro, inneggiamo nel giorno a te sacro, nel sorriso del ciel e del cor.